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andò per prendere il denaro dallo scrigno ove solea tenerlo riposto, e si accorse che mancava una bella somma.
Appostò lì due guardie per acchiappare il ladro; e, passati alquanti giorni, tornò a guardare: mancava un’altra bella somma!
Si mise in agguato lui stesso; cominciava a sospettare dei suoi ministri.
Una mattina, ecco una voce nell’aria, lontana, lontana:
— Soldino mio, vo’ mille lire! —
E, subito, un rimescolìo nello scrigno, come se qualcuno vi prendesse quattrini a manate.
Apre in fretta in fretta... Le mille lire mancavano, ma lì dentro non c’era nessuno!
— Come andava questa faccenda? —
Il Re ci perdeva la testa.
Però, benchè fosse un po’ avaro, gli dispiaceva di più il dover morire senza figliuoli. Se la prendeva colla Regina, come se la colpa fosse stata di lei, e la maltrattava:
— Non era buona a fargli un figliuolo, neppure di terra cotta! —
La Regina, indispettita, gli fece colle sue mani un bel puttino di terra cotta.
— Ecco, se era buona! —