Pagina:Capuana - C'era una volta, 1902.djvu/247

E lo buttò nuovamente via dalla finestra.

Ma la mattina dopo, torna ad aprire quel cassetto e che vede? Il soldo bucato.

Richiuse il cassetto con stizza.

— Fossero almeno dieci lire!...Mi comprerei uno straccio di veste! —

Non avea finito di dirlo, che sentì lì dentro un suono di soldi rimescolati. Stupita, riapre. Pareva che il soldo avesse figliato. Oltre a quello, c’erano lì tanti soldi, da fare giusto dieci lire.

Da allora in poi, quando avea bisogno di denaro, le bastava che dicesse:

— Soldino mio, vo’ cento lire, vo’ mille lire! —

Le cento lire, le mille lire erano subito lì.

La buona donna non si teneva questa fortuna per sè sola; faceva spesso la carità a tutte le persone bisognose al par di lei, ed era già diventata una benedizione del cielo.

Ma quel bene lei lo faceva sempre col pensiero al figliolino perduto:

— Che le importava di tanta fortuna, senza il suo figliolino? —

E sperava sempre che, un giorno o l’altro, il cielo l’avrebbe consolata.

In quel tempo il Re ebbe il capriccio di comprarsi un magnifico cavallo. Conchiuso il negozio,