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— Chi guarisce la Reginotta, sarà genero del Re.
— Che male ha la Reginotta?
— È diventata di stoppa. —
Salutò e continuò per la sua strada, finchè non gli annottò in una pianura. Guardava attorno per vedere di trovar un posto dove riposarsi: si volta, e scorge al suo fianco una bella signora. Trasalì.
— Non aver paura: sono una fata, e son venuta per ringraziarti.
— Ringraziarmi di che?
— Tu m’hai salvato la vita. Il mio destino è questo: di giorno son rospo, di notte son fata. Ai tuoi comandi!
— Buona fata, c’è la Reginotta ch’è diventata di stoppa, e chi la guarisce sarà genero del Re. Insegnatemi il rimedio: mi basterà.
— Prendi in mano questa spada e vai avanti, vai avanti. Arriverai in un bosco tutto pieno di serpenti e di animali feroci. Non lasciarti impaurire: vai sempre avanti, fino al palazzo del mago. Quando sarai giunto lì, picchia tre volte al portone... —
Insomma gli disse minutamente come dovea fare: