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E il resto delle galline morì.

Billi, billi!

Chi gli piace se ne pigli!

Il gallo si mise a beccare lui solo, e appena beccato l’ultimo grano, si ritirò, s’allungò, chicchirichì! Si scosse le penne d’addosso e diventò un giovane alto e bello. Di gallo gli eran rimasti soltanto la cresta e gli sproni. Ma non importava.

Il Re disse al popolo:

— Non ho figliuoli, e questo qui sarà il Reuccio. Rispettatelo per tale.

— Viva il Reuccio! Viva il Reuccio! —

Ma, sottovoce, dicevano:

— Staremo a vedere. Chi gallo nasce dee chicchiriare. —

Il Reuccio, dopo parecchi mesi, diventò malinconico. Voleva star solo, non parlava con nessuno.

— Che cosa avete, figliuolo mio?

— Maestà, nulla. —

Non lo voleva dire, provava rossore, ma sentiva una gran voglia di far chicchirichì!

Chiamarono i medici di corte; chiamarono anche quelli fuori del regno, i più valenti. Non ci capivano niente.

— Forse il Reuccio voleva moglie?