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SPERA DI SOLE. 15

E Tizzoncino che faceva l’uovo:

— Se lo dicevano che erano ammattite! —

Ogni notte così, fino alla mezzanotte: — Spera di sole, spera di sole, sarai regina se Dio vuole! —

La cosa giunse all’orecchio del Re. Il Re montò sulle furie e mandò a chiamare le fornaie.

— Vecchia strega, se seguiti, ti faccio buttare in fondo a un carcere, te e il tuo Tizzoncino!

— Maestà, non è vero nulla. Le vicine sono bugiarde. —

Tizzoncino rideva anche al cospetto del Re.

— Ah!... Tu ridi? —

E le fece mettere in prigione tutte e due, mamma e figliuola.

Ma la notte, dalle fessure dell’uscio il custode vedeva in quella stanzaccia un grande splendore, uno splendore che abbagliava, e, di tanto in tanto, sentiva la vecchia:

— Spera di sole, spera di sole, sarai regina se Dio vuole! —

E Tizzoncino faceva l’uovo. Le sue risate risonavano per tutta la prigione.

Il custode andò dal Re e gli riferì ogni cosa.