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ricchi abiti di lei e la mandarono nel bosco. Dovea dire che lei era la figlia del Re.
Ma, il giorno appresso, quella ragazza tornò indietro.
— Che cosa è stato?
— Maestà, trovai l’Uomo selvaggio e mi domandò: — Chi sei? — Sono la Reginotta. — Lasciami vedere. — Mi osservò tra i capelli e urlò: Non è vero! La Reginotta, dice, ha tre capelli bianchi sulla nuca. Se domani la sposa non sarà lì, guai a voi. —
Il povero Re e la povera Regina avrebbero battuto il capo nel muro.
— Dunque dovean buttare quella gioia di figliuola in braccio all’Uomo selvaggio?
— Maestà, — dissero i ministri — facciamo un ultimo tentativo. Cerchiamo un’ altra ragazza. Il pittore le dipingerà la voglia sul braccio, le tingerà di bianco tre capelli sulla nuca; poi le metteremo indosso uno dei vestiti della Reginotta e la manderemo lì. Questa volta l’Uomo selvaggio non avrà più da ridire. —
Ma il giorno appresso ecco quella ragazza che torna indietro anch’essa.
— Che cosa è stato?
— Maestà, trovai l’Uomo selvaggio e mi domandò: