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Questo era più difficile. Fra tante migliaia di pesci va a pescare per l’appunto quello lì! Eppure bisognava pescarlo.

Prese canna, lenza ed amo, e se n’andò in riva al mare.

Stette mesi e mesi: tempo perduto! E a compire i tre anni restavano intanto soli otto giorni!

L’ultimo giorno, tirò fuori un pesciolino di meschina apparenza. La fortuna lo aveva aiutato: era il pesce senza fiele.

— Va bene; — disse la Reginotta — mettetelo lì. Ora si mandi dal Re mio padre. Senza il suo consenso, non voglio sposarmi.

Spedirono un ambasciatore, ma l’ambasciatore tornò presto:

— Quello dice che siamo matti. La sua figliuola l’ha lì, chi volesse vederla.

— Dunque tu ci hai corbellati! —

E la misero in prigione.

Le rimaneva in tasca il sonaglino. Disperata, si diè a sonarlo furiosamente.

Accorse la capretta.

— Ah, capretta, capretta! Guarda a che sono arrivata! Non ho che te, per aiutarmi.

— Prendi quest’erba, masticala bene e trattienila in bocca. —