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— Tienlo caro. Un giorno, forse, ti servirà. —

La Reginotta le staccò dal collare il sonaglino e se lo mise in tasca, insieme con la cipolletta e il coltellino da due soldi.

Cammina, cammina, una sera capitò presso una fattoria fuori di mano.

— Anime cristiane, datemi alloggio per questa notte! —

La padrona pareva una buona donna, e si misero a ragionare in cucina, mentre la pentola bolliva.

— Chi siete? dove andate? —

La Reginotta cominciò a raccontarle la sua storia.

— Zitta, zitta, chiacchierona! Zitta, zitta! —

Era la pentola che brontolava; ma la sentiva lei sola.

Non le diè retta e continuò un altro pochino, fino al punto della sua partenza del palazzo reale.

— Zitta, zitta, chiacchierona! Zitta, zitta! —

Era la pentola che brontolava; ma la sentiva lei sola. Rimase colpita; e si fermò.

— E dopo? — domandò la donna.

— Eccomi qui. —

Quando giunse il marito, quella donna gli riferì minutamente ogni cosa.