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A questa minaccia disperata, il Re non seppe resistere:
— Figliuola mia, parti pure! —
La diè quattrini a sufficienza, e una notte, mentre tutti nel palazzo reale dormivano, la Reginotta si messe in via. Cammina, cammina, arrivò in una campagna. Il sole, al meriggio, scottava; e lei riparossi sotto un albero. Di lì a poco ecco un lamentìo:
— Ahi! Ahi! Ahi! —
Lei, dalla paura, si voltò di qua e di là, ma non vide nessuno.
— Ahi! Ahi! Ahi! —
Allora, fattasi coraggio, avvicinossi a quel punto d’onde il lamento partiva, e tra l’erba scoperse una lucertolina, che agitava il moncherino della coda e nicchiava a quel modo.
— Che cosa è stato, lucertolina?
— Mi hanno rotto la coda e non ritrovo il pezzettino. O, se tu me lo trovassi, ti farei un gran regalo. —
La Reginotta, impietosita, si diè a frugare: e fruga e rifruga in mezzo a quell’erbe, finalmente eccolo lì!
— Grazie, ragazza mia. Pel tuo regalo, scava qui sotto. —