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in mano, mentre tutto il popolo rideva, perchè Sua Maestà pareva proprio uno spazzino.

— Con chi prendersela? La colpa era della sua cattiva stella, e di quella malìa della ragazza! —

Ma intanto s’incaponiva di più nel volerla per moglie.

Il servitore tornò sano e salvo, colmo di regali.

— Che rispose il Re di Spagna?

— Maestà, il Re di Spagna rispose:

Fai, fai, fai,

Non l’hai avuta e non l’avrai. —

Il Re fece finta di esserne contento, ma chiamò un mago e gli raccontò ogni cosa:

— Come va questa faccenda?

— Maestà, la faccenda è piana. Quell’uomo possiede l’anello incantato della fata Regina, e finchè lo avrà al dito, non vi sbarazzerete di lui. Bisogna trovare un’astuzia per portargli via quell’anello: la forza non vale. —

Pensa e ripensa, un giorno il Re, visto che il suo servitore era tutto sudato dal gran lavorare che aveva fatto:

— Vien qua, — gli disse — vo’ darti un bicchiere del mio vino; te lo meriti. —