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Poco dopo venne un Principe. Rimase ammaliato dalla seconda.
— Siate Principessa! —
La sposò con grandi feste e la menò via.
Restava l’ultima. Non la chiedeva nessuno.
Un giorno, finalmente, si presentò un pecoraio:
— Volete darmi questa figliuola? —
Il sarto, che ne aveva una Regina ed una Principessa, era montato in superbia e rispose:
— Il pecoraio, scusate, noi per ora ce l’abbiamo. —
Stava per passare un altr’anno. La minore restava sempre in casa, e il padre non faceva altro che brontolare giorno e notte:
— Le stava bene, stupidona! Sarebbe rimasta in un canto, con quel suo anello di ferro. —
E all’anno appunto, tornò a presentarsi il pecoraio:
— Volete darmi quella figliuola?
— Prendila — rispose il sarto. — Non si merita altro! —
Si sposarono, senza feste e senza nulla, e la menò via.
Allora il sarto disse:
— Voglio andar a visitare la mia figliuola Regina. —