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parevan carne da ingannare chiunque; a toccarli, eran legno. Il tradimento gliel’aveva fatto la figliuola dell’Orco, per gelosia.

Il Re disse ai ministri:

— Vado e torno. -

E si trovò nel bosco, dove aveva incontrato quella ragazza.

— Maestà, da queste parti? Che buon vento vi mena?

— Son venuto apposta per te. -

La figlia dell’Orco non volea credergli:

— Parola di Re, che siete venuto apposta per me?

— Parola di Re! -

Ed era vero; ma lei s’immaginava per le nozze.

Si presero a braccetto ed entrarono in casa.

— Questa è la scure che tu mi prestasti. -

Nel porgergliela, il Re fece in maniera di ferirla in una mano.

— Ah, Maestà, che avete fatto! Son diventata di legno! -

Il Re si fingeva afflittissimo di quell’accidente:

— E non si può rimediare?

— Aprite quell’armadio, prendete quel barattolo, ungetemi tutta coll’olio che è lì dentro, e sarò subito guarita.