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Partito che fu l’Orco, il Re raccontò alla ragazza, per filo e per segno, tutta la sua storia.
— Maestà, se volete sposarmi, la fatatura ve la darei io. -
La ragazza era una bellezza; il Re l’avrebbe sposata volentieri.
— Ahimè, bella ragazza! Ho impegnata la parola.
— È la mia cattiva sorte! Ma non importa. -
Lo condusse a casa, prese un barattolo e gli strofinò il petto con una pomata di suo padre. Il Re fu fatato.
— Ed ora, bella ragazza, dovreste prestarmi una scure.
— Eccola.
— Che cosa è quest’unto?
— È l’olio della cote dove è stata affilata. -
Colla fatatura, ci volle un batter d’occhi per tornare al luogo dove trovavasi l’albero che parlava.
La Strega non c’era, e l’albero gli disse:
— Bada! Dentro il tronco c’è nascosto il mio cuore. Quando dovrai abbattermi, non dar retta alla Strega. Se ti dirà di dar i colpi in su, e tu dàlli in giù. Se ti dirà di darli in giù, e tu dàlli in su; altrimenti m’ammazzeresti. Alla stregaccia poi bisognerà spiccarle la testa con un sol