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dalla paura, scese da quell’albero e cominciò ad inoltrarsi cautamente. Incontrò una bella ragazza.

— Bella ragazza, per carità, additatemi la via. Sono un viandante smarrito.

— Ah, povero a te! Dove tu sei capitato! Fra poco ripasserà mio padre e ti mangerà vivo, poverino! -

Infatti si sentivano i latrati dei mastini dell’Orco e la voce di lui che se li chiamava dietro:

Té! Té!

— Questa volta sono morto! — pensò il Re.

— Vien qua, — disse la ragazza — búttati carponi. Io mi sederò sulla tua schiena, e la mia gonna ti coprirà. Non fiatare! -

L’Orco, vista la figliuola, si fermò.

— Che fai lì?

— Mi riposo.

— Oh, che buon odore di carne cristiana!

— Passava un ragazzino, e ne feci un bocconcino.

— Brava! E le ossa?

— Se le rosicchiarono i cani. -

L’Orco non cessava d’annusar l’aria.

— Oh, che buon odore!

— Se volete arrivare alla marina, non indugiate per via. -