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Il Re corse a nascondersi dietro un muricciolo, e vide arrivar la Strega a cavallo del manico di una granata.

— Con chi hai tu parlato?

— Col vento dell’aria.

— Veggo qui delle pedate.

— Son forse le vostre.

— Ah! Son le mie? -

La strega afferrava una mazza di ferro e:

— Di dove vieni? Vengo dal mulino.

— Basta, per carità! Non lo farò più!

— Ah! Son le mie?

- E:di dove vieni? Vengo dal mulino. -

Il Re, angustiato, si persuase che era inutile il seguitare a star lì; bisognava procurarsi la fatatura. E tornò addietro.

Ma sbagliò strada. Quando s’accorse d’essersi smarrito in un gran bosco e non trovava più la via, pensò di montare in cima a un albero per passarvi la notte; altrimenti, le bestie feroci n’avrebbero fatto un boccone.

Ed ecco, a mezzanotte, un rumore assordante per tutto il bosco. Era un Orco che tornava a casa coi suoi cento mastini, che gli latravano dietro.

— Oh, che buon odore di carne cristiana!-