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Come se Re pancione ci avesse avuto il suo piacere! Lo sapeva soltanto lui, quello che pativa, con la Cecina dentro che comandava a bacchetta e voleva essere ubbidita!
Finalmente un giorno ricomparve la vecchia:
— Ah, vecchia scellerata! Cavami fuori la tua Cecina, o guai a te!
— Maestà, son venuta a posta coi miei dottori. -
E i suoi dottori erano due uccellacci più grossi di un tacchino, con un becco lungo un braccio e forte come l’acciaio.
— Maestà, — disse la vecchia — dovete stendervi a pancia all’aria in mezzo a una pianura. -
Il Re, che era ingrassato da non poter più fare neppure un passo, comandò:
— Ruzzolatemi. -
E il popolo cominciò a ruzzolarlo come una botte, per le scale e per le vie; e, dalla fatica, sudavano.
Arrivati nella pianura, e messo il Re a pancia all’aria, uno degli uccellacci gli diè una beccata sul pancione e, che ne schizzò fuori? Uno zampillo di vino schietto, tutto il vino che Sua Maestà aveva bevuto in tanti anni.
La gente riempiva botti, botticini, caratelli,