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— Ed ora che fare? -
E la Cecina, dal suo palazzo del pancione:
— Datemi da mangiare! Datemi da bere! -
Il popolo intanto mormorava per le tasse; giacchè per riempire quel pancione del Re, ce ne volea della roba! E bisognava pagare.
Il Re fece un bando:
— Chi gli cavava la Cecina dallo stomaco, diventava principe reale e avrebbe avuto quattrini quanti ne voleva! -
Ma i banditori andarono attorno inutilmente. E come la Cecina cresceva, per quanto poco crescesse, il pancione del Re si gonfiava e pareva dovesse scoppiare da un momento all’altro.
Il Re la pregava:
— Cecina bella, vieni fuori, ti faccio Regina!
— Maestà, sto bene qui dentro. Datemi da mangiare.
— Cecina bella, vieni fuori, ti faccio Regina!
— Maestà, sto bene qui dentro. Datemi da bere. -
Se non fosse stato il timore della morte, il Re si sarebbe spaccato il pancione colle proprie mani.
E il popolo che brontolava:
— Re pancione ingoiava tutto! Lavoravano per Re pancione! -