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Ma Sua Maestà, più intrugli prendeva e più grasso diventava.
Nel palazzo reale avevano già allargato tutti gli usci delle stanze, perchè il Re potesse passare; e una volta gli architetti dissero che se non si fossero puntellati ben bene i solai, Sua Maestà col gran peso gli avrebbe sfondati.
Il povero Re si disperava:
— O che non c’era rimedio per lui? -
E chiamava altri dottori; ma inutilmente. Più intrugli prendeva e più grasso diventava.
Un giorno si presentò una vecchia e disse al Re:
— Maestà, voi avete addosso una brutta malìa. Io potrei romperla; ma voi, in compenso, dovreste sposare la mia figliuola, che si chiama Cecina, perchè è piccina come un cece.
— Sposerò la tua Cecina! -
Il Re avrebbe anche fatto chi sa che cosa, pur di levarsi di dosso tutto quel grasso e quel pancione.
— Conducila qui. -
La vecchia cacciò una mano nella tasca del grembiule, e ne tirò fuori la Cecina, che era alta appena una spanna, ma bellina e ben proporzionata. Come vide quel pancione, la Cecina scoppiò in