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Taceremo noi di Carmenta inventrice delle latine lettere; dalla quale i versi furono detti carmi? havendo adunque i Romani et le lettere, e 'l governo della repubblica havuto femine, ove specialmente consiste la sapienza; ragionevol'è che non solamente le donne più savie degli huomini siano; ma che sempre fossero, et per l'avenire habbiano da essere. Quindi procede che gli antichi dipinsero le muse svegliatrici degli ingegni femine; et dipinsero, etiandio Minerva Dea della sapienza donna, et non huomo: come disopra è detto della giustitia. et questo consentimento di tutte le genti parmi si gran testimonio in favor delle donne, ch'io per me non ne so più oltra disiderare: avegna che vi siano mille autorità di philosophi, che parlando della Natura degli animali, dicono che le femine più facilmente ammaestrarsi; non facendo eccettione più della donna, che dell'altre spetie. Il medesimo tra l'altre ragioni per questa si pruova. che il più delle volte la bontà dell'ingegno per la bellezza corporale si conosce; la quale spetialmente regna nelle donne. Et Homero scrive Aiace essere stato huomo di grande statura; et per conseguente bestiale et folle; et dice che Ulisse era picciolo, ma ben proporzionato; et conseguentemente savio, et prudente. Se adunque nel corpo più raccolto regna più sapienza, manifesto è che le donne per natura sono più picciole, et più proporzionatamente formate; et perciò più savie et più virtuose. Il che ne dimostra la stella di Mercurio, che favoreggia gli ingegnosi; et nel segno della Vergine è fortunatissima. Ne lascierò la dilicatezza della lor carne, manifesto argomento di pronto