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LIB. II.

lasciando dell'amore à figliuoli portato; che par quasi impossibile che la donna più non gli ami, havendogli pur nove mesi con tanta cura, et sollecitudine nel proprio ventre portati, et nodriti: che diremo di quello verso i mariti; il quale, avegna che ogni amore sia senza misura et freno, nondimeno tutti gli altri avanza. Perché Valerio prudentemente ne fatti memorabili un capitolo ne scrisse; et per lo contrario non pose quello de mariti verso le moglie percioche molto havria penato à trovarne essempi; dove di femine valorose molti se ne truovano; che hanno mille pericoli corsi, et che si sono mille volte alla morte isposte ò per la salute loro, ò per non vivere doppò il lor fine; come fece Alcesta, Hipsicrathea, Arthemisia, Laodomia, Evadne, Valeria, Portia, Deidamia, et come se scrive delle donne dell'India; che secondo la loro consuetudine, abbrugiando i corpi de mariti, vive dentro le fiamme del funeral rogo si gettavano: stimando convenevole al maritale amore con essi insieme vivere, et morire. Quanto etiandio all'amore, che per bellezza, et costumi laudevoli e giovenili cuori invischia; credesi più molti le donne vincere. conciosiacosa che essendo nell'ombrose case nodrite quasi in solitudine, cosa acconcia à secondare i piaceri d'amore; et essendo tolti mille altri studi à gli huomini conceduti, d'uccellare, di cacciare, di giostrare, et d'armeggiare; i quali piaceri hanno forza d'estinguere ogn'amorosa fiamma; che le resta altro, se non con pensieri continovi nudrire il fuoco, che le consuma? si come l'innamorato poeta Ovidio dice di Hero scrivendo all'amante suo Leandro. Voi hora cacciando, hora pescando, hora