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LIB. II. 33

può fallire. percioche la fredda complessione fa la persona men tumultuosa; et l'esser precipitoso aviene per lo influsso della sanguinosa stella di Marte: la quale nelle donne non regna. Ma fate ch'io vi conceda, che pensatamente nulla o' poco vagliano; che repugna che gl'improvisi consigli non siano buoni, et migliori di quelli che lungamente si pensano? percioche nel più delle cose è non men bisogno di velocità, che di consiglio. Mentre à Roma si consigliava di mandare ambasciadori à Carthagine, Anniballe ispugnava Sagonto. Se alle donne Romane fosse stata commessa la cura del consigliare, più tosto, et più sanamente havrebbono deliberato; et forse fatto ancora ciò che fosse stato bisogno: et la guerra che molti anni tenne l'Italia in travagli grandissimi, sarebbe in Ispagna terminata. Vedete quanto necessari siano i subiti consigli. Diceva Giulio Cesare quello animo invitto, et Dio nelle battaglie; che bisognava assalir le cose grandi senza troppo deliberare; et con prestezza spesse fiate meglio se ne veniva à capo. Et Thucidide scrive dell'ingegno. ne voglio perciò che crediate che le donne prendano i subiti consigli senza discorso: ma per la bontà dell'ingegno discorrono velocemente; et il migliore fanno elegere: la qual cosa aviene per haver gli spirti più sottili, et che tosto penetrano all'intelletto; che giudica poscia quel che sia da seguire, et quello che sia da rifiutare: et se pur è in loro alcuna freddezza, che potesse ritardare il discorso in tutte le cose necessario; tanta è la sottigliezza dell'ingegno, et del giuditio; che ne viene un tempera-