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DELL'ANTHROPOLOGIA

adhora ha trovato pochi difenditori. Perché disiderando io vedergli fine; m'è paruto convenevole seguire il ragionamento, che hebbe il secondo giorno il Poeta in casa di madonna Iphigenia delle lodi delle donne; al quale sedendo con lei et co gia detti compagni in cotal modo fece principio. Hieri fu detto à mio parere à bastanza in Honor degli huomini; ma non senza qualche biasimo delle donne. Perciò hoggi io intendo la loro nobiltà farvi toccar con mano; et quanto di gran lunga siano degli huomini piu degne la qual cosa se non per altro, almeno per la nuovità della materia non dovera dispiacere; et sarà questo mio ragionamento à soddisfattione degli innamorati; i quali intendendo quanto dalla Natura; et dal cielo siano le donne privilegiate, gli sarà piu piacere il servirle; et men noia il correre ogni periglio, per acquistar'il loro amore. Solamente una gratia da esse vorrei; che conoscendo per me di quanta eccellenza sono dotate, non insuperbiscano. Periocche l'humanità è una virtù tra l'altre à tutti gratissima: dalla quale etiandio intendo commendarle; se prima brievemente dirò quello che alcuni temerari à biasimarle oltre ogni dovere habbia mosso. il che credo à niuno quasi esser occolto. Imperciò che chi non sa altri essere stati; i quali non havendo potuto (come si credevano) à gli ultimi termini de suoi disideri pervenire, si sono gia doluti d'amore, et hannolo vituperato. Tra questi tali fu Phileno, il quale (come recita Giovan Boccacio) persuadendosi haver la gratia di Biancofiore ragionevolmente meritato; et riconosciuto il suo errore, acerbamente contra le femine invehisce.