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LIB. I. 26

Poeta ne fa fede: i quali altrimenti non verriano à casa vostra. Ma per tornare alle donne; non per altra cagione, che per molti loro difetti propii, et particolari, di mutabilità, d'incostanza, d'avaritia, et d'alcuni altri ancora credo sia usanza, che come men degne vadano alla chiesa, et à sacrifici con la vesta coperta; ch'e regni et prencipati, et gli uffici d'amministrare giustitia si diano à gli huomini, et non alle femine: che gli huomini altresì non togliano arme dalle mani loro; le quai cose esse non negando, et conoscendo le sue bruttezze; et che la femina cosi è detta dalla fedità, come l'huomo, che nella lingua latina si chiama vir, è detto dalla virtù; confessano, che assai meglio fora qualhor nasce una femina, che si facesse una granata in casa. cosi delle loro colpe, et indegnità si mostrano consapevoli; et in contrario esse medesime del nascimento de maschi si rallegrano, conoscendo l'eccellenza dell'huomo; al quale non rifiutano stare soggette, come creato da Dio per commandar loro, et per possedere tutte queste cose mondane: al quale siano ubidienti gli altri animali; et il quale insegni alla terra produrre i frutti non prima da lei conosciuti: all'acque aprirsi per li solchi dell'audaci navi; et à gli uccelli dell'aria à comandamenti di lui pronti, et che habbia con infinite altre arti ad imitare il maraviglioso artificio di Natura: la quale havendo di due cose tutto l'universo composto, cioè di materia, et di forma; ne fece una, cioè la materia à somiglianza della femina, che piu s'intende, che con l'occhio si possa vedere;


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