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DELL'ANTHROPOLOGIA

nosciutone il vero: l'amore della quale ha presi tanti huomini eccellenti; che gia' Democrito degli occhi si privo', accio che nel mezzo delle sue contemplationi non vedesse cosa, che l'intelletto in altra parte gli distrahesse; Pithagora abbandonata la patria, venne in Italia per conoscere Archita Tarentino, et Gorgia philosophi di grandissima stima: Platone per haver piu commodita' di philosophare, si piglio' da casa perpetuo essiglio; Aristotile sette anni fu scolare di Socrate, et quindici di Platone; et con sommo studio imparo' cio che gli altri prima di lui havevano detto, per ritrovare la verita' infino a' suoi tempi di molte cose nascosa; et con l'authorita' d'Alessandro statogli discepolo, da lontante parti fecesi recare molta coppia d'animali diversi, per conoscere la natura loro. onde poi compose quei degnissimi libbri degli animali. Alla philosophia naturale aggiunta quella parte, che tratta de costumi, primieramente da Socrate; il quale giudicando, che la dottrina di queste cose mondane potesse ben fare l'huomo piu' savio, ma non migliore. convertito tutto lo studio suo dalle contemplationi della Natura, alle cose che eccitano gli animi al ben operare, comincio' tra suoi cittadini a' disputare della Repubblica, delle leggi, della pieta', che erano tenuti a' mostrare verso la patria, et degli Dei, che si doveano adorare; nel che parendo ad alcuni, che troppo agramente i loro errori riprehendesse, lo accusarono a' giudici come corrompitore della gioventu'; et quasi che mettesse dubbio nella religione. perché messolo in prigione, et non istimando egli alla virtu' sua convene-