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DELL'ANTHROPOLOGIA

lasciando la patria libera la quale havea truovata serva. La fama di queste due città di Grecia invito' Philippo re di Macedonia à movervi guerra; per essaltare il nome con l'imperio di quella. Dapoi stimolato Alessandro dalla paterna gloria volse l'animo alle cose dell'Asia, à cio invitato dalle ricchezze degli Re di Persia; contra li quali, essendo stati cacciati per avanti dagli Atheniesi soli tenne per fermo la vittoria, et cosi tre volte rotti et disfatti gli esserciti di Dario, et lui ucciso nella battaglia, non contento di tanta grandezza passò in India, et ivi fece cose, delle quali mai non mancherà la memoria. La quale cosa a' Giulio Cesare passando à Gade in Ispagna acutissimo stimolo d'acquistarsi nome immortale percioche veggendo ivi posta la lui imagine, et conoscendo che la fama di tanto huomo era passata dal levante insino à gli ultimi paesi dell'occaso, et che nell'età ch'era morto Alessandro, esso non havea ancora fatta alcuna cosa egregia, piangendo di dolore, et d'invidia deliberò tornarsene à Roma; ove poi fatto da suoi cittadini capitano contra Francesi, in dieci anni che durò la guerra, non più volte gli vinse; ma primiero gl'insegnò ubidire à Romani; et non bastandogli il triompho, et l'honore acquistato, contra alla patria mosse l'arme; et guadagnatone l'imperio, hebbe della vittoria gran nome, ma della liberalità et clemenza verso molti usata maggiore. Prima di lui erano stati gloriosi Re, il fondatore di Roma, poi Numa Pompilio tanto piu giusto, et santo, quanto l'altro figliuolo di Marte attese piu ad allargare i confini; et con la rapina delle donne Sabine