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invitarono cò amplissimi premi gli industriosi ad habitare le lor città et paesi. La onde seguendone à gli artefici infiniti guadagni, è pervenuta à tanta perfettione l'humana industria; che quasi niuna cosa si può disiderare, che l'arte non faccia. Ma perché l'inventione, et la lode non poteva esser di molti, e 'l numero de viventi è infinito; un disiderio ch'in tutti regna d'essere a' gli altri superiore; et la discordia che per la vicinanza suole nascere in quei che non vogliono cedere, diede principio tra ville et ville, città et città, paesi et paesi, di suscitare le guerre, nelle quali à coloro che maggiore animo dimostravano, era da suoi attribuita lode grandissima. Perché invitati gli animi de mortali incominciarono a' cercar la larghezza de confini, et come prima da pochi à pochi si guerreggiva, cosi poscia le genti, et le città si raunarono, et con maggior moltitudine si moveano contra nemici. Et oltre à confini, per altre cagioni in processo di tempo guerre si fecero. In modo che à Thebe fu giusta cagione la pattuita vicenda del regno à Polynice dal fratello negata; à Greci la rapina d'una donna; ad Enea in Italia la moglie Lavinia allui promessa, et ad altri conceduta; à Sabini la forza da Romolo nelle lor donne usata, et altre cose infinite in altri luoghi; et le guerre non prima haveano fine, che moltre nuove cagioni nascevano, per le quali radissime volte s'è poi trovata pace. Et è l'arte del guerreggiar sempre stata in tanto pregio, che niuna cosa al mondo si truova al suo paragone. Ne d'altro quasi si parla che di coloro, i quali in cotale studio hanno rapportato qualche nome, de quali brievemente ricorderò famosi nelle historie, et