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DELL'ANTHROPOLOGIA

do i raggi del Sole inchinandosi all'altro polo, rimenano à noi la fredda stagione, et i campi et monti sono di nieve coperti, ci fa le chiusecamere, et delicati letti obliare. Fa ancora à mariti scordare le tenere mogli tanta è la vaghezza di seguire le selvatiche fiere, et l'amor della preda. Ne solamente la caccia piacere et diletto all'huomo rende; ma in molte cose gli giova. Perch'e cacciatori per lo molto essercitio gli humori soverchi consumono; et vivono lungo tempo. Fa etiandio scordare gli affanni, et le cure de mortali; et niuno hebbe mai la mente si da passione occupata, che qual'hora glie' accaduto cacciando truovare la disiata fiera, non dimentichi ogni noia et ogni spiacevole pensiero. Io quantunque non sia cacciatore; pur mi ricordo esservi stato molte volte; et haverne sentito maraviglioso piacere; il quale molto piu stimo essere in coloro, che in ciò il piu del vivere trapassano. Et questo piacere è tanto, che gli Re, et Signori in esso molto tempo, et molte facultà dispensano; ne d'altra cosa quasi piu si rallegrano. Et pur tutto questo studio è particolare degli huomini. Conciosiacosa che le femine non siano atte à correre, ne à saltare, ne forti per combattere con un cinghiale, ò lupo, od orso, se avenisse farlesi incontro; ne la donnesca honestà patisce che per boschi, et monti vadano scorrendo. Ha un'altra dilettatione l'huomo del giuoco; il quale fu ritrovato per fuggire l'ocio; come quello de scacchi; che Palamede à Greci insegnò, accioche dimorando si lungo tempo à Troia senza negotio, non divenisso-