ti, del piantare, et innestare gli alberi; et di molti simili uffici che tutti sono degli huomini. Se pur cosi volete, disse maestro Girolamo, contento sono questa lode dell'agricoltura concedervi; concedendo voi però la inventione del vestire cotanto all'humana vita necessario alla donna, come più amica dell'honestà, per celare quelle parti che hanno aspetto men che honorevole. Anzi io credo, rispose il Musicola, che l'huomo ne fosse l'inventore. Percioche quantunque la femina paia più disiderosa di stare nascosa; nondimeno fugge à gli falci (come dice Vergilio) et vuole essere dall'amante veduta. Et veramente non è cosa al mondo più baldanzosa, che la femina; la quale tosto che si ha preso alquanto di licenza, et libertà; niuna vergogna, niuno freno è che la possa ritenere. Quanto meno è da credere che cotesti impedimenti di panni da lei fossero giamai ricercati, la quale è assai più cupida de carnali congiungimenti, che l'huomo. Come disse Thyrresia nella giusta sua sentenza sopra cio da Giove, et da Giunone addimandato. Per che dall'irata Dea, che ricoprire forse intendeva il pane, che per schiacciate al marito rendeva, fu fatto d'ambidue gli occhi privo. Qual cagione adunque credete, disse il Poeta, che movesse i primi huomini à coprire le lor carni? I disagi, rispose il Musicola, che ogn'hora pativano, et i maschi più che le femine; i quali ò per recare il vivere à figliuoli, ò per altra opportunità, par-