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s'adombrino: nondimeno non schifano l'offesa di molti: et perciò fu stimata quella sentenza del moderno Catone santissima: La prima virtù essere il raffrenar la lingua. Si che parmi l'arte de motti più convenire à genti nate per dare altrui piacere: et (come hor dicono) à buffoni, che à savi, et à persone gravi: et massimamente si suole ridere ò di qualche notabil bruttezza, ò di qualche vitio. cosa che molte volte offende il motteggiato, senza utilità del motteggiatore. Et colui che disse voler perder più tosto uno amico che un bel detto: veramente fu huomo, che troppo à se stesso piacque; et poco prezzava la compagnia humana; non rifiutando d'offenderla per si poca dilettatione, et si poco frutto. I piaceri della gola credo mi concederete esser non solamente da non istimare; ma sa sprezzare sommamente. percioche l'huomo deè cercare il cibo per vivere; et non deve assomigliarsi ad alcuni golosi, et dati al ventre; che disiderano vivere lungamente per mangiare; et appetiscono il cibo, non per satiare la fame, ma per dar trastullo al corpo: disiderando havere il collo di grù per goder più lungo tempo del piacer della gola. La qual cosa à me par senza dubbio appartenere alle fiere: le quali solamente sono mosse dall'appetito: et col cibo da cacciatori in cattività condurre si lasciano. Ne altrimenti veggo farsi da alcuni giotti, et ebbriachi; i quai seguendo le abbondanti et ricche tavole de gentilhuomini, et de Prencipi, di liberi si fanno servi et di quelli, et della gola: infingendose parasiti, buffoni, et lusinghieri per dar altrui piacere: acciò non manchi loro la cena; et non siano rifiutati ne conviti: ove