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DELL'ANTHROPOLOGIA

di ricuperare i danari perduti, vedendo il patrimonio, quando non truovi chi vogli dargline in prestito, per non rimaner co 'l danno gia havuto: men curandosi d'ingannar qualunque altro di cui sia debitore, che il vincitore: accio non paia con lui huomo vano, et leggiero. Et ho veduto altri, à quali al suono de dadi pare che 'l cuor del corpo saglia; altri à cui la vista è debole con gli occhiai al naso tutto 'l giorno starsene: altri colle mani attratte di gotte cercar un altro, che per loro volga le carte, et tiri i dadi: et ho alcuni conosciuti tanto al giuoco inchinevoli, che sognandosi la notte ristorar la perdita fatta 'l giorno, la mattina svegliati trovandosi scherniti, rimaneano via più dolenti che prima non erano. Questa è la vita de giuocatori, nella quale chi giudichera esser piacere, istimerà l'assentio dolce, et il miele amaro. Lascio le bestemmie i dispregi d'Iddio, et de santi, i ladronicci, le brighe, gli homicidi, che dal giuoco procedono. perché aviene che in molti luoghi il giuoco della zara non è permesso: il qual non tanto è biasimevole: ma ancora quello della palla, de cesti, del correre, del mottegiare, che da Latini si chiama giuoco, à mio giuditio è di poco momento, et leggierissimo, et perdita di tempo senza frutto, si poco convenevole à gli huomini, come da fanciulli è disiderato: ne ad altra fine à me par ritrovato, se non per trappassar più tempo senza noia. Cosa che nell'huomo savio non può avenire; al quale, conoscendo quanto il tempo sia pretioso, non solamente non gli avanzerà per dispensar in giuoco, ma gli dorrà, che non possa goderne più, et spenderlo in acquisto di qualche virtù. Et che 'l giuoco sia solamente degli otiosi: assai chiaramen-