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DELL'ANTHROPOLOGIA

ciola fatica si possa havere: et pare che gl'Italiani habbiano in fastidio le lane di Lombardia, et di Calavria, per vestirsi con le Inghilesi. La Francia lasciate le sue merci ricerchi velli de montoni Soriani: un altra vuole quei dell'Egitto. tal che homai tanta alterezza è intrata ne gli humani petti; che all'huomo et alla femina riputata nobile, non è aviso poter secondo il grado suo tra l'altre lascirsi vedere, qual hora non è adornata con vesti peregrine, et strane; et carica di gemme, et pesanti drappi doro; dove un panno romagnuolo ci basterebbe à coprire, et difender questo corpo dal fervore dell'estade, et dall'asprezza del verno. Che dirò de superbi palagi? delle corti? delle case magnifiche, et della nostra città, et dell'altre della Italia, della Europa; et posso dire tutte le parti del mondo? le quali con tanta spesa, con si lungo tempo, et con si gran fatica sono edificate, ch'io non so perché al padrone istesso non vengano mille volte in fastidio, anzi che al fine condotte siano: convenendo spesse fiate aspettare ch'e rotondi legni siano con tanta cura fatti quadri, et con tanti altri magisteri lavorati; quasi che ogni cosa gli piaccia nella guisa dalla Nattura produtta: et sarebbe per far le travi rotonde, se quadri i legni nascessero: et aspettando etiandio che le colonne siano da Grecia od'altronde, et i marmi d'oltre mar recati. La qual cosa non ci ha gia insegnato la Natura, che ci ha dato le spilonche, gli alberi, sotto à quali ci possiamo difendere dalle pioggie, dal Sole et da venti: et anco ci ha conceduto tante opportunità di fabricar case di pietra, di legno, et d'altre maniere tostamente, secondo che la necessità no-