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ON E’ DUBBIO di tutte l'altre cose mortali esser l'huomo il piu' degno, come quello che solo di vero giuditio et ragione e' dotato; senza la quale indarno la Natura havrebbe pigliato fatica di fare tante varie forme di terreni animali, di pesci, d'uccelli, si gran coppia d'acque, si ampio spatio di terra, opra si maravigliosa come sono i cieli, se non vi fosse, chi la nobilta' et la bellezza di tanto artificio conoscesse. Per la qual cosa quelli sono sempre stati pregiati et sovra gli altri istimati; che hanno speso il tempo nella contemplatione et dottrina, et che in cio hanno rapportato qualche frutto; lo quale io giudico consister massimamente nello scrivere, et in fare altrui e suoi concetti palesi. Percioche la scienza avegna che sia di grandissima sodisfattione, et in molte cose giovi a' gli animi de dotti, nondimeno, se con altri non si partecipa, con la vita de gli huomini manca senza veruno acquisto di laude; et non possono quei che la tengono occolta, il biasimo dell'avaritia fuggire. Ma coloro a' quali o' con viva voce, o' colla scrittura e' piacciuto altrui portare giovamento; oltra il nome et la gloria hannosi ancora maggior loda ch'e donatori delle ricchezze guadagnato, conciosiacosa che quanto di quelle e' piu' degna la virtu'; tan-