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recitati i ragionamenti de due primi giorni dal Musicola, et da maestro Girolamo fatti, seguiremo in questo terzo libbro ciò, che il seguente giorno disse messer Lancino: il qual venuto co soliti compagni alla casa di madonna Iphigenia: et portare da familiari le sedie, postisi à sedere, cosi cominciò a dire.
uove cose et rimote dalla commune openione in questi due passati giorni havete qui raccontato: le quale udendo (cosi dottamente erano dette) niente in voi desiderava, che à buono et perfetto oratore si richiedesse. Pur dirò il vero, ch 'l Musicola, dicendo degli huomini, parea predicar le sue laudi: et nella parte che fu contra le donne, forse era à ciò mosso per le troppo delicatezze, nelle quali ogni di più la città nostra si sommerge: et un giorno (come io dubito) le saranno di ruina cagione: generando le sue ricchezze in altri cupidità di rapirle, et non forza in essa per difenderle: et voi Poeta d'amor sospinto più di quella vostra, che c otanto vi piace, che delle laudi feminili mi parevate ragionare. Ma come si sia; appartenendo à me hoggi il parlare, seguirò lo stile, che alcune volte in simili ragionamenti à molti valenti huomini piacere ho veduto: à quali più tosto soveniva di contradire à ciò, che gli altri affermavano, che di proporre alcuna cosa nuova. Et primieramente contra l'eccellenza dell'huomo: il quale (come disse il Musicola) fu creato da Iddio, per goder tutte queste cose, che sono nel mondo; et per cogliere il frutto delle fatiche di tutti gli altri animali. Io dico che havendo riguardo alla debolezza sua, alle angoscie