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736 effetti della coltivazione del riso.

da vicenda, l’acqua fa perire o marcisce le erbe nocive dei campi le quali non scomparirebbero col lavorare il terreno per altre coltivazioni asciutte. Per tale motivo poi, e perchè l’acqua stagnante scioglie molti sali inorganici, i quali senza questa condizione difficilmente si farebbero solubili, rendesi fertile il terreno per altre coltivazioni senza gran dispendio di concime. Le risaie da vicenda nell’ultimo anno, arate in autunno sovesciando le stoppie o le erbe acquatiche, si arricchiscono per la decomposizione di queste, e per le altre materie organiche deposte dalle acque; epperò, arate nuovamente in primavera, possono anche per due anni di seguito, con pochissimo concime, dare un buon prodotto di melgone, o d’altra coltivazione estiva. Finalmente, colla coltivazione del riso si poterono rendere produttive molte terre paludose che dapprima non davano che un misero prodotto di canne o di lische.

Più complicata di molto è l’influenza che la risaja tiene sulla popolazione. L’osservazione più ovvia che cade sott’occhio esaminando le statistiche e confrontando fra loro le province ed i distretti della pianura asciutta colle provincie ed i distretti dove la risaja è coltivata in grande, sono le seguenti:

1.a Dove sono stabilite le risaje vi ha una minor densità di popolazione relativamente alla superficie.

2.a La popolazione in tali paesi aumenta in una proporzione minore che nei paesi a coltivazione asciutta.

3.a Le malattie reumatiche, le febbri intermittenti o perniciose ed il cretinismo, sono assai più frequenti dove domina la risaja, e vi ha una mortalità alquanto maggiore che nei paesi asciutti.

Chi non conosca bene il modo di conduzione dei fondi irrigui, facilmente attribuisce ad una malefica influenza della coltivazione del riso tanto la minor densità della popolazione, quanto il suo minor proporzionale aumento; ma se ci faremo ad esaminare più davvicino le vere cause, le riscontreremo inerenti piuttosto al modo che non alla qualità della coltivazione. Infatti la coltivazione del riso, come quella del prato, non esige continue cure, ma soltanto molte braccia a tempi determinati, ad eccezione dei quali un buon camparo può sorvegliare una grande estensione di risaja; perciò i lavori della risaja si fanno per lo più coll’opera di giornalieri avventizi, pochissime essendo le persone fisse sui grandi tenimenti irrigatorj che ricevano come parte del loro salario una data superficie di riso da curare e raccogliere con una