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732 | raccolto e prodotto del riso. |
perazione è terminata, avvertendo che verso la fine si deve togliere prestamente la paglia che si vede spoglia dei grani, acciò la sottoposta meglio venga calpestata.
Terminata la battitura si separa diligentemente la paglia dal risone, e la si trasporta in altro luogo, per ribatterla se si ha tempo, o rivoltarla ed agitarla dopo 20 giorni circa allo scopo dispogliarla dei grani che ancora vi fossero rimasti aderenti.
Separato il risone dalla paglia, lo si distende per due o tre giorni a sole secondo la stagione più o meno calda. Dopo la battitura conviene anche ventilarlo come si fa col frumento, per meglio mondarlo dalle loppe e dalla paglia triturata. Spesso invece di stenderlo uniformemente sull’aja, giova disporlo ammucchiato leggermente in tante linee, distanti fra loro quanto l’ampiezza della loro base, e poi rimuoverle con un rastrello sei od otto volte al giorno, facendo loro occupare lo spazio che dapprima era vuoto. Prima che tramonti il sole, ed intanto che il risone è ancora caldo si ammucchia perchè mantenga il calore ricevuto, e si copre di paglia acciò non s’imbeva d’umidità. Il risone ben secco quando sia strofinato fra le mani deve facilmente lasciare la buccia, ed il grano spezzato coi denti deve mostrare una frattura lucente. Alla sera dell’ultimo giorno di essicamento o stagionatura si ventila nuovamente e si ripone in granajo.
Siccome poi il riso nel nostro clima matura in una stagione che facilmente tende alla pioggia, e che ciascun coltivatore ha molta paglia da battere, stante che il riso di solito si coltiva in grande, così accade bene spesso che per mancanza di sole non lo si possa battere, e che, per mancanza di portici, i mucchi della paglia o del risone già battuto soffrano di molto, ammuffiscano e persino germoglino sotto l’influenza d’una umidità troppo prolungata. Ad evitare questo inconveniente, cioè del non poter battere senza sole, da qualche anno s’introdussero i trebbiatoj, i quali, come già dissi, meriterebbero d’essere assai più diffusi specialmente nelle grandi tenute.
§ 745. Stagionato il risone occorre spogliarlo dalla buccia che ne riveste il grano per renderlo, come si dice, bianco. L’ordigno che serve a tal’uopo è la pista. Il risone deve pistarsi o brillarsi tanto più presto quanto meno ha potuto stagionare sull’aja, poichè in tal caso non brillato meno si conserverebbe nel granajo: quando però il risone ha potuto stagionare assai