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preparazione del terreno 725

larghe 0m,50 ed alte 0m,08 circa. Fatte queste prime operazioni si dà l’acqua ai varj scompartimenti, e col badile si rassodano gli arginelli, e si limitano le bocchette secondo il bisogno di ciascun scompartimento, praticando eziandio delle piccole bocchette di scolo o nell’arginello che confina con un scompartimento più basso, onde defluisca l’acqua sovrabbondante che entra dalla bocchetta E, e perchè si mantenga sempre allo stesso livello in ciascuna divisione. Queste bocchette si muniscono di soglia, dalla quale debordi l’acqua che sorpassa quel livello che fu stabilito coll’istessa soglia. Tutte le bocchette si muniscono sul fondo ed ai lati di larghe e grosse cotiche erbose, acciò l’acqua non le corroda.

Io vi mostrai una risaja a figura regolare per maggior intelligenza, ma, come ben può immaginarsi, l’ampiezza dei scompartimenti, il loro numero e disposizione, non che la posizione della roggetta irrigatrice e delle bocchette può variare immensamente a norma che il fondo presenti uno o più livelli diversi, od una figura più o meno regolare. In ogni modo però sta che la roggetta adacquatrice deve occupare la parte più alta del campo, e che gli arginelli devono dividere per modo il campo, che nella stessa divisione non rimanga asciutta la parte più alta, e troppo sott’acqua la parte bassa.

§ 735. Quando il terreno è già a riso da uno o più anni, importa che dopo il raccolto e prima dell’inverno, gli si aprano profondamente tutte le bocchette od arginelli trasversali, col badile o coll’aratro, onde le acque che ancora vi stagnassero, o che vi potessero stagnare in seguito possano liberamente defluire nel colatore principale del campo, a fine che la terra liberandosi dall’eccessiva umidità, risenta più facilmente l’influenza atmosferica del gelo nel verno, e del calor solare sul principio di primavera. A tal uopo, oltre all’aprire gli sfogatoj negli arginelli trasversali, si deve, coll’aratro o col badile, praticare uno o più solchi detti fughe, che siano in comunicazione colle insolcature che lasciò l’aratro nel lavoro precedente delle varie divisioni della risaja. Giunta poi l’epoca di lavorare nuovamente la risaja, si accomodano dapprima quelle deformazioni, abbassamenti o rialzi di terra che produsse l’acqua d’irrigazione, e si spurgano i cavi principali, cioè la roggia maestra e l’adacquatrice, che in tal caso si può conservare, essendo già conosciuta la disposizione del terreno. Si concima o no, secondo il caso, indi si ara. Nell’aratura poi, che ordinariamente si fa pel lungo del campo per risparmio di tempo, si distruggono