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720 | terreno, concime, acqua |
tisce; solo il riso mellone vi resiste meglio d’ogni altro perchè di stelo assai robusto. Nei terreni pingui il riso non produce a proporzione, pel motivo che troppo lussureggia in parte erbacea.
Il concime migliore per le risaje, specialmente dove sia coltivato già da qualche anno, è certamente l’aggiunta di una certa quantità di terra che non abbia per anco servito a questa coltivazione, come sarebbe lo spurgo de’ cavi, la spazzatura delle strade, ed anche la terra magra. La risaja, essendo continuamente inondata durante la vegetazione del riso, facilmente viene spogliata dai sali inorganici solubili, i quali col tempo e col calor dell’acqua stagnante sono disciolti e messi a profitto della nutrizione del riso. Ora, l’aggiunta d’una certa quantità di terra restituirà alla risaja altri sali solubili inorganici, quantunque non fornisca sostanze azotate; tale è la spiegazione che può darsi ai benefici effetti prodotti dallo spandimento di terre magre, dette vergini, provenienti dagli abbassamenti d’altri campi, le quali, usate nelle coltivazioni asciutte, vengono considerate come sterili, perchè non cederebbero che una piccolissima porzione di detti sali.
Perciò vedesi il riso succedere utilmente alle coltivazioni asciutte, con poco o nessun concime, poichè la stabile irrigazione gli mette a profitto quei sali che difficilmente scioglievansi a vantaggio di quelle. Il riso poi esigendo pochissime sostanze azotate, facilmente le ritrova in qualunque terreno, o come residuo di altre coltivazioni, o qual deposito di materie organiche avvenuto nella stessa risaja, per la decomposizione delle erbe inutili e delle stoppie, o per la putrefazione di moltissimi insetti morti al momento che s’asciuga la risaja.
Ciononpertanto, dopo il secondo od il terzo anno sarà bene concimare la risaja con letame grossolano di stalla, colla calce in polvere sparsa sui solchi delle arature anticipate di primavera; ed anche colle ceneri e coll’urina frammista a terra, e coi concimi liquidi sparsi all’epoca dell’asciutta di maggio o di giugno, ben inteso nei primi giorni onde abbiano tempo di penetrare nei terreno avanti che vi si rimetta l’acqua. L’uso dei concimi liquidi nelle vecchie risaje all’epoca della prima asciutta, dovrebbe esperimentarsi un poco più in grande di quanto alcuno lo pratichi oggidì, persuaso che tale operazione deve compensare abbondantemente la spesa.
Alla qualità del terreno e del concime in questa coltivazione