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raccolto e prodotto 711

come già dissi, stenda per due o tre giorni le spighe sull’aja spogliate dai cartocci e poi le batta, facendo poscia stagionare il grano per tre giorni o quattro ben ripulito dai frantumi e dalla loppa. Chi ne ha molto, e da vendere, lo esponga al sole almeno un giorno, indi batta e ripulisca il grano, lasciandolo stagionare almeno per cinque o sei giorni. Chi poi è preso dal cattivo tempo o dalla stagione troppo avanzata, e chi raccogliesse verso la fine di ottobre, distenda le spighe sul suolo di locali ariosi, o sui graticci delle tavole de’ bigatti, rivoltandole ogni settimana, e mondandole da quelle che si mostrassero guaste, o disposte a guastarsi ed ammuffire. Chi avesse già battuto, e che avanti la perfetta stagionatura del grano fosse sorpreso dalle pioggie, distenda il grano sul suolo di locali ariosi, alto non più di 0m,05 e lo rivolga spesso, segnatamente nei giorni in cui spira il vento.

Nella parte settentrionale dell’Italia è desiderabile che si trovi un mezzo economico per la stagionatura artificiale del riso, del melgone, della fraina, del miglio, poichè tutti questi prodotti il più delle volte deperiscono, o difficilmente si conservano, pel difetto di sole e di calore della stagione in cui se ne fa il raccolto. Allora anche il melgone si potrebbe far essiccare in spiga. — Ciononpertanto chi avesse un locale con una buona stufa, potrebbe disporvi le tavole come nell’epoca dei bigatti, riporvi il grano o le spighe, indi riscaldar molto, avvertendo di praticare nel soffitto uno sfogatojo per l’umidità, altrimenti non farebbe che accelerarne l’ammuffimento.

§ 725. Il prodotto del melgone presso di noi, e soprattutto nella parte non irrigabile, varia assai, non solo per le condizioni più o meno favorevoli delle diverse annate, per le cure e pel concime, ma eziandio per la diversa qualità di terreno. Obbligati tutti i coltivatori (coloni) a nutrirsi di questo grano, necessariamente essi dovettero coltivarlo in qualunque circostanza ed in qualunque terreno, per poco adatto ch’ei si fosse per la sua qualità troppo silicea, o troppo argillosa, o troppo calcare. A parità di circostanze, nei terreni asciutti il prodotto del melgone varia persino da 1 a 3. Non è così nella parte irrigabile, ove l’abbondanza di concime e l’acqua suppliscono al difetto del terreno ed alla siccità così frequente dell’estate.

Per calcolo medio 100 parti di questa pianta danno:

30 di grano,                10 di cartocci,
40 di fusto,                20 di torsi.

Nelle buone terre irrigabili il prodotto del melgone tardivo