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708 | cure successive durante la vegetazione. |
togliere l’acqua alle bocchette principali, non bisogna attendere che essa sia giunta in fine del campo od alla successiva adacquatrice dividente, ma basta che vi sia arrivata a poca distanza, per esempio da un sesto ad un decimo della lunghezza totale, secondo la maggiore o minor lunghezza e pendenza della tratta irrigabile con una sola adacquatrice.
Queste sono le norme principali per l’irrigazione del melgone in linea; ora vi aggiungo che non si deve mai lasciare in arbitrio del lavoratore la scelta del momento opportuno per rimediare artificialmente alla mancanza d’umidità naturale. Il lavoratore interessato per una parte del prodotto teme sempre che da un giorno all’altro il suo melgone debba disseccare completamente; appena che nelle ore più calde veda qualche foglia accartocciata grida all’asciutto, e vorrebbe inaffiare immediatamente; il direttore del fondo concede l’acqua; il melgone vegeta rigogliosamente, ma solo la spiga tarda a farsi vedere, oppure non la si trova in relazione col fusto: se continua l’asciutto, la pianta che vegetò gagliardamente più presto assorbì l’umidità del suolo, maggiormente ne esige in seguito, e comincia ad avvizzirsi nuovamente, ed ecco il bisogno d’un’altra irrigazione, tanto più necessaria chè si tratta della formazione della spiga e della sua maturanza; e per conseguenza un nuovo indispensabile e maggiore dispendio di acqua, poichè la si deve adoperare in un terreno già deformato dalla precedente irrigazione.
Io vi dico che in tutto ciò vi ha un errore ed un danno. Il melgone non è poi una pianta che soffra così prontamente l’asciutto; essa ama l’umido, ma gli è pur necessario anche il caldo, e la troppa umidità diminuisce gli effetti del calore solare, dei quali noi dobbiamo tener conto, non avendo un clima che ci dia una temperatura molto superiore ai suoi bisogni. L’indizio più sicuro per conoscere se il melgone abbisogni d’essere irrigato è quello di osservare alla sera, un pajo d’ore dopo che il sole sia tramontato, s’egli conservi ancora le foglie arricciate od accartocciate dall’ardor solare, o se tornarono ad aprirsi prendendo la posizione naturale: talvolta basta osservarle al mattino, se il terreno sia piuttosto argilloso. Sol quando alla sera od al mattino, secondo la qualità del terreno, le foglie rimangono accartocciate sarà indizio che abbisogna di una pronta irrigazione. Nel fare poi questa osservazione non si dovranno prendere per norma le piante del circondario del campo, o quelle poste sotto le sie-