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cure successive durante la vegetazione. 707

tano la convessità delle porche e quindi l’acqua dai solchi intermedj non può debordare su di esse, e l’irrigazione non può aver luogo che per una completa imbibizione di tutta la loro larghezza: epperò vuolsi molto tempo, o bisogna lasciare non imbevuta la loro lista di mezzo. Aggiungasi l’ostacolo naturale che le rincalzature e l’ingombro dei solchi oppongono al libero corso dell’acqua, aggiungiamo la dispersione fra le insenature, e si vedrà chiaramente che il consumo dell’acqua è superiore al bisogno, quantunque bene spesso s’irrighi incompletamente.

Anche i coltivatori di grandi estensioni a melgone dovrebbero persuadersi a coltivarlo in linee. La spesa ed il tempo che richiede l’impianto non è tanto grande quanto si crede; le stesse persone che devono fruire d’un terzo o d’un quarto del prodotto potrebbersi incaricare di questa operazione. Chi dirige e chi lavora s’accorgerebbe presto che tutti i lavori consecutivi riuscirebbero fatti in minor tempo e con maggior esattezza; che il prodotto sarebbe maggiore, e che il consumo d’acqua nel caso d’irrigazione forse sarebbe la metà del solito; e finalmente che il terreno rimarrebbe più mondo dalle cattive erbe e prima e dopo. Si provino adunque i coltivatori della parte bassa della Valle del Po, e sappiano che l’ostinazione del lavoratore a mezzadria, a terzo, ecc., è il più delle volle frutto dei loro propri pregiudizj o della loro mancanza d’energia: si mostrino convinti, impongano senza lasciar speranza che l’ordine sia contromandato, e li assicuro che otterranno tutto ciò che vogliono. Lo dico per aver provato che v’ha del bene che bisogna imporre.

Per l’irrigazione dei campi piantati in linea, si preparano le bocchette colle sue principali biforcazioni subito dopo il seminerio, onde la terra si rassodi e non venga trasportata troppo facilmente dall’acqua. In seguito alla rincalzatura, presso le biforcazioni delle bocchette, si apre un solco sì ed altro no, in modo che l’acqua scorra più rapida essendo meno suddivisa. È poi necessario che il campo venga ripartito in tratte lunghe non più di metri 70, praticando all’uopo delle adacquatrici trasversali. Con simili suddivisioni l’irrigazione riesce più spedita, non dovendosi spingere di troppo o per troppo tempo l’acqua dalle bocchette superiori, la qual cosa produrrebbe la rottura e l’appianamento delle rincalzature, un soverchio raffreddamento nella tratta superiore, ed una difficile ed ineguale irrigazione nelle parti più basse. Anche qui, per