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preparazione del terreno e semina. 703

tata, come nel frumento, richiede maggior quantità di semente, e questa non si trova tutta nelle stesse condizioni in quanto alla nascita, restando in parte troppo profonda, ed in parte troppo superficiale, la nascita è irregolare ed ineguale: l’irregolarità nella distribuzione delle piante nel campo, troppo ravvicinate in qualche punto, o troppo rade in altro, induce difficoltà e poca precisione nei lavori; pel timore di svellere le piante. Non si sarchia bene e l’erba non è tolta, e la rincalzatura del pari è difficile e sempre mal fatta: ove le piante sono troppo fitte il prodotto scema nuocendosi l’un l’altra; ove sono troppo rade è certamente minore. La semina in linea adunque ci risparmia più che metà della semente; rende facili e più accurate le operazioni del sarchiare e rincalzare, potendoci per quest’ultima operazione servire d’istrumenti appositi, qual’è l’aratro a doppio orecchio, detto coltivatore o rincalzatore, e si dispone la semente nelle condizioni migliori per la nascita, ed a distanza tale che le future piante non si nuocano a vicenda, permettendosi il loro maggior sviluppo possibile. Non ultimo vantaggio poi di questo metodo nei campi irrigui è quello di consumare una minor quantità d’acqua, irrigando più completamente il terreno, come vedremo avanti.

La distanza delle piante fra loro, ossia la quantità della semente, varia a seconda dei clima, poichè in un clima freddo abbisognerà mantenere fra di esse una distanza maggiore, acciò il sole possa più facilmente riscaldare il terreno. Generalmente in Lombardia le linee si tengono fra loro distanti da 0m,65 a 0m,70, e 0m,30 a 0m,35 fra pianta e pianta su ciascuna linea, per cui in un ettaro si potrebbero contare circa 45,000 piante. Nell’Alsazia non se ne contano che 10,800 circa, pel maggior spazio lasciato fra le linee, e sulle linee istesse. Nei climi più caldi, diminuendo le distanze usate in Lombardia, si potrebbero contare persino da 50 a 55,000 piante per ettaro. Le distanze indicate servono pel melgone autunnale o tardivo; per quello d’estate od agostano si possono diminuire, riducendole a 0m,50 fra le linee, e 0m,25 fra pianta e pianta sulla linea medesima. Pel melgone quarantino le possiamo ridurre anche maggiormente.

In quanto al terreno la distanza sarà maggiore nel tenace che nel sciolto, quando però questi non sia di qualità vegetale, poichè in tal caso la folta vegetazione erbacea sarebbe a scapito della produzione del grano. Quando poi sia possi-