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preparazione del terreno e semina. 701

ma che mantengano eziandio la forma propria a ciascuna varietà, stante la già facile e naturale degenerazione. Il giardiniere ed il fiorista anch’essi, se vogliono conservare le varietà, scelgono tra i semi quelli dei fiori che mantengono la maggior quantità possibile di caratteri identici a quelli della pianta madre; ma se all’incontro desiderano ottenere delle varietà li seminano tutti indistintamente.

La scarsità dei semi che si confidano alla terra, e l’avidità colla quale molti insetti ed uccelli li ricercano, fece ricorrere alle preparazioni col gesso, ed alle infusioni acri od amare; ma se alcuna volta si preserva il grano, spesso non si preserva la pianta, le cui radici vengono corrose segnatamente dal grillo talpa, se il terreno è vegetale ed umido, come è quello delle risaje o de’ prati rotti a fondo paludoso. Ma la miglior precauzione per evitare questo danno è quella di lavorar ripetutamente e profondamente il terreno, rompendo i nidi degli insetti, guastando le loro abitazioni, e lasciandole esposte nel verno all’inclemenza atmosferica; lavorar di nuovo in primavera, e seminare in momento tale che la germinazione avvenga nel più breve spazio di tempo possibile.

L’epoca della semina per aver una pronta e regolare germinazione deve essere quando la temperatura media diurna giunge a +12,5, il che avviene verso la metà d’aprile. Generalmente però si commette l’errore di seminare troppo presto, ossia prima che si abbia questa temperatura, credendo con ciò di anticiparne il raccolto. Questo errore, tanto più sensibile nei terreni argillosi, ci arreca varj svantaggi, cioè, ritardo alla nascita del seme, e per conseguenza più facile il danno degli insetti; germinazione e sviluppo saltuario ed ineguale, dannoso all’uniforme vegetazione a una pianta che cresce molto alta, per cui le ultime a nascere rimangono intristite; indurimento del terreno per le facili piogge di quell’epoca, per cui difficoltà od impossibilità a mettere i germogli sopra terra; e quindi una soverchia diradazione delle piante, tale da richiedere molte volte una nuova semina, od una profonda erpicatura per ismuovere la terra indurita alla superficie. Facciano i coltivatori attenzione ai campi seminati relativamente più tardi in primavera, e vedranno essere quelli che sono i migliori, tanto più se di qualità argillosa. Il melgone è una pianta di clima caldo-umido, come lo dimostra la struttura, di naturale rapida vegetazione, e per