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700 | preparazione del terreno e semina. |
alquanto la pianta all’ingiro, vi si versa il concime verso sera, ed al mattino si ricopre: poichè rimettendovi subito la terra essa s’indurirebbe di troppo impastandosi coll’acqua che tien sciolta la sostanza concimante. Nell’Italia, al dì là dell’Appennino, si possono seminare i lupini in febbrajo, per poi sovesciarli in aprile pel melgone.
preparazione del terreno e semina.
§ 719. Il terreno pel melgone deve essere lavorato profondamente e minutamente, prendendo poca terra tanto colla vanga, quanto coll’aratro. E se non succede ad altro prodotto di primavera od estivo, sarà bene lavorare il terreno avanti l’inverno, indi concimare e lavorarlo una seconda volta in primavera. Devesi poi sempre evitare il lavoro quando il terreno sia troppo umido o troppo secco, specialmente se fosse di qualità tenace.
§ 720. La semente deve scegliersi dalle migliori spighe. Queste devono essere delle più lunghe, grosse e ben compite, con grani lisci, lucenti, ben disposti e non macchiati; non si devono battere, ma conservare intiere, facendone dei mazzi da appendersi in luogo arioso, asciutto e difeso dai sorci. I grani si staccano a mano in primavera avanti la semina, cosa che non riesce lunga nè difficile, stante la poca quantità di semente che abbisogna relativamente alla superficie. I grani della cima della spiga, che ordinariamente sono i più piccoli, meno maturi e mal conformati; come anche quelli della base, dovrebbersi escludere non già perchè non possano dare piante robuste e frutto abbondante, ma perchè dovrebbersi sempre seminare quei grani che troviamo di miglior forma per mantenere possibilmente lo stesso carattere nella futura pianta. Anche negli anni favorevoli noi troviamo delle spighe a grani assai radi tra loro, distribuiti inegualmente, di forma irregolare alquanto tondeggiante, ma appianata: nè questo fatto potrebbesi attribuire alla debolezza della pianta, chè vediamo spighe assai più piccole mostrare una assai maggiore regolarità nella distribuzione dei grani e spighe grossissime e provenienti da piante robuste avere questa irregolarità e scarsezza di grani. Questa mia osservazione io la accenno perchè alcuno la veritichi. Egli è certo che chi semina fagiuoli, fave, ecc., ecc., procura di scegliere quei semi che, non soltanto mostrino di essere sani e capaci di germogliare,