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raccolto del frumento. | 663 |
campo di frumento quasi non si vedono che gli steli, essendosi le foglie rovesciate lungo di essi.
La spiga prende un color giallo carico, divarica le barbe, e si volge quasi verso terra, per una specie di piegatura che si forma al punto di sua inserzione collo stelo.
Il grano che si togliesse da una spiga deve presentare una discreta resistenza sotto il dente, e schiacciarsi senza emettere quell’umore lattiginoso, indizio che l’acqua contenuta non è ancor sostituita dalle materie solide; il colore deve essere giallo chiaro, e l’aspetto liscio, tondeggiante.
§ 664. Giunta l’epoca della maturità del frumento, nell’Italia generalmente si miete a mano colla falce ricurva, la qual operazione riesce lunga ed incomodissima al lavoratore. Soltanto in qualche luogo si usa la falce fienaja provvista di un raccoglitore formato da un cesto di vimini. — Ove sia però abbondanza di braccia sarà sempre meglio usare la falce da mietere, perchè il frumento riceve minori scosse, si taglia più facilmente a quell’altezza che si desidera, e perchè in seguito si può accomodare meglio in manipoli, o fasci maneggiabili.
Mietuto il frumento, non può considerarsi per anco come ben maturo, potendo succhiare altre sostanze dallo stelo. Per ciò non è costume il batterlo immediatamente, ma, fatti ben asciugare i fasci maneggiabili di frumento, si riducono a mucchio in luogo coperto, arioso e soleggiato; e se non vi fosse questo comodo, si formano nel campo tanti mucchi conici, volgendo verso l’interno del mucchio le spighe, perchè non siano danneggiate dagli animali o dalle intemperie, coprendo al di sopra con paglia per impedirvi l’ingresso alle piogge.
Battitura e ripulitura del grano.
§ 665. Passati cinque o sei giorni dopo d’aver ammucchiato il frumento tagliato, si può incominciare a batterlo; il che si fa ordinariamente sulle aje, distendendovi i manipoli slegati in linee sovrapposte le une alle altre, in modo però che le spighe di ciascuna linea ne rimangano scoperte. Ciò fatto, s’aspetta che il sole vi percuota almeno per un pajo d’ore, onde meglio asciughino le spighe e si dispongano a lasciar più facilmente uscire il grano dagli involucri disseccati. Passato questo tempo si batte il frumento a mano colle verghe, dette