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coltura del frumento. 661

nate, di modo che in appresso il frumento ha tempo di acquistare vigore ed arrivare prima di esse ad un’altezza tale che le soffochi, o tale da non riceverne molto danno. Un benefizio sensibile che si ottiene inoltre da simili cure è che il frumento, rimanendo esso pure alquanto malconcio nella sua parte erbacea, non mette tanto presto gli steli, rinforzandosi infrattanto nelle radici, per il che in seguito si dispone a tallire maggiormente. E se prima della sarchiatura o dell’erpicatura si fosse concimato il campo con sostanze ben scomposte o polverulenti, queste vengono frammiste alla terra e poste in condizione di agire meglio e più prontamente sulle radici.

Se poi nel frumento crescessero piante nocive vivaci, o molto alte, sarà ben fatto l’estirparle a mano, come sarà sempre cosa utile il mondare a mano in ogni epoca quei campi che si mostrassero abbondare di lollio, di veccie, ecc.

I terreni argillosi sono quelli che ritraggono il massimo vantaggio da queste operazioni, essendo facilmente dalle piogge induriti alla superficie. Anche i terreni fertili che non hanno subíta la coltura agostana, abbondano facilmente di erbe. I terreni vegetali sono anch’essi nella stessa condizione. I terreni sciolti calcari e sabbiosi mettono poche erbe se la stagione è arida, ma se invece è piovosa ne mettono con maggior facilità degli argillosi, i quali essendo più freddi meno favoriscono la pronta vegetazione in primavera. Tutte queste cure non si dovranno mai eseguire quando piove, o quando la terra fosse troppo umida, oppure indurita dal gelo, o da forti venti accompagnati dalla siccità.

§ 659. Se in qualche campo il frumento mostrasse di versare si potranno cimare le foglie, prima che s’allunghi lo stelo, oppure a tale altezza che non ne resti reciso. Nei terreni molto sciolti e molto grassi v’ha persino l’uso di far pascolare il frumento in primavera, onde impedirne la soverchia vegetazione erbacea e per farlo tallire di più.

§ 660. L’irrigazione del frumento è permessa soltanto nei climi caldi o temperati; dove la temperatura non subisca di notte una troppo sensibile diminuzione; quando il terreno sia sciolto e permeabile, e soprattutto sol quando il terreno non sia già umido naturalmente per le piogge.

Si può irrigare in autunno prima della semina, se in mancanza di pioggia la terra fosse troppo indurita ed asciutta. Nel verno non si deve mai irrigare. In primavera non s’ir-