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632 fabbricazione della semente.

pannolino, per riporle sopra un altro sino alla loro morte. Così avrannosi due qualità di semente; la prima, che sarà la migliore e che darà un minor numero di larve mal costituite, ed una seconda che merita d’esser ben separata dalle uova leggiere, e che probabilmente darà larve meno robuste.

In quanto al luogo di conservare la semente già vi dissi non essere cosa ben fatta lo scegliere le cantine. L’uovo del baco a quattro mute non nasce prima di dieci mesi circa dall’epoca in cui fu deposto, per quanto possiate esporlo a forte temperatura avanti questo momento. Anzi, come già vi dissi, conservata la semente ove possa risentire la temperatura media delle stagioni, essa si farà più vigorosa nell’estate, e meglio resisterà anche al freddo nel verno.

Non ho creduto opportuno di stendermi sopra certe minutezze dell’educazione, per non confondervi il capo. L’importante è il fissarsi in mente le norme naturali, per sussidiarle coll’arte. Il resto viene da sè. Il più delle volte si attribuisce alla combinazione fortuita d’un tal fatto il buono o cattivo esito dei bigatti, laddove in vece dipende dal complesso di molte altre cose che non si fanno, o che non si osservano, sempre perchè è più comodo l’incolpar un fatto solo, generalmente l’ultimo, che indagare una molticiplità di cause.

Compendiando le norme principali che fin qui vi ho date, perchè l’educazione dei bigatti riesca il meglio possibile, si hanno le seguenti massime:

1.a Conservare la semente in luogo ove possa risentire la temperatura media atmosferica, tenendola riparata soltanto dalle intemperie e dai forti geli jemali.

2.a Levare la semente dai panni in primavera.

3.a Disporla alla nascita sol quando la temperatura media sia tra i 16° ed i 18°, ossia quando il gelso abbia almeno quattro o cinque fogliette ben svillupate.

4.a Durante l’incubazione, dai 16°, portare la temperatura negli ultimi giorni a non più di 20.°

5.a Educare i bigatti ad una temperatura regolarmente aumentante da 20°, sino ai 25° o 27° nelle ultime età.

6.a Permettere che nelle giornate belle e discretamente ventilate entri liberamente aria per ogni parte.

7.a Lasciar entrare la luce, escludendo tutt’al più i raggi solari diretti.

8.a Non tener troppi bigatti sopra le tavole, nè troppe tavole in un sol locale.