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movimenti nel vegetali.

§ 46. La direzione che prendono le diverse parti d’una pianta nella germinazione e nel successivo loro sviluppo è, come vi ho già detto, un problema difficile e non può spiegarsi in fatto che per la tendenza che hanno a mettersi in relazione col mezzo che loro offre le necessarie condizioni per l’esercizio delle relative funzioni.

Ora vi dirò che anche le piante, se non possono muoversi per sè stesse ed allontanarsi dal luogo ove tengono le loro radici, le quali producono in esse ad un tempo un impedimento ed un bisogno di stare ove si sono preparate le condizioni per vivere, possono però muovere alcune loro parti. Se si prende per esempio un rametto guernito di foglie e lo si dispone in maniera che le foglie guardino in alto colla loro pagina inferiore, si vedrà che queste, dopo un certo spazio di tempo, avranno presa la posizione naturale facendo una mezza contorsione sul picciuolo. Se si pone una pianta in luogo ove la luce penetri da un lato o da una sola apertura, si vedrà ch’essa dirige e rami e foglie verso la parte per cui entra la luce. Ma questo fenomeno potrebbe ancora attribuirsi al bisogno che ha la pianta di dirigere le sue parti verdi verso l’aria e la luce onde funzionare. Ognuno conosce che la cassella di que’ fiori, che volgarmente diconsi begli uomini, quando scoppia per maturanza naturale, o perchè sia compressa leggiermente, rivolge all’indietro le sue cinque valve. Così il frutto maturo del cocomero selvatico, staccato dal picciuolo, getta con violenza i semi ed un fluido denso pel foro che vi rimane.

§ 47. Un movimento più sensibile offrono le foglie durante il crepuscolo, che meglio riesce evidente di notte. Chi visiti uno spazio alberato di notte rimarrà certamente sorpreso dalla fisionomia diversa che presentano le piante, confrontata con quella veduta di giorno. Questa diversa disposizione delle foglie fu detta Sonno delle piante.