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620 | dell’alimento. |
superficie che occupano mano mano si vanno ingrossando col cibarsi.
La foglia che servir deve di cibo al baco si usa tagliarla minutamente, e la si somministra loro dalle otto sino alle 12 volte entro 24 ore. Quest’uso di tagliare troppo minutamente la foglia è riprovevole, perchè nell’operazione del tagliarla vien contusa e schiacciata fra le mani, ed annerita ai lembi dall’ossido di ferro prodotto dagli acidi vegetali sul ferro tagliente; così, sparsa sulle tavole, prontamente dissecca per l’elevata temperatura dell’ambiente, ed il baco difficilmente o mal volentieri addenta ai margini la detta foglia, o non se ne ciba affatto quando sia troppo indurita dall’essicamento. Il bigatto non mostra il desiderio d’aver la foglia tritata così sottilmente; osservate le foglie che si sovrappongono intiere alle scatole ove nascono le uova, e vedrete con quale facilità le addenta e le spoglia del parenchima verde, senza toccarne i margini; osservate quanto tempo impieghino queste foglie intiere a disseccarsi, e vedrete che si mantengono verdi ed appetite per sei ore almeno, laddove la foglia tagliata, in due ore è affatto secca, o non ricercata dal bigatto.
Alla scusa addotta che la foglia così tagliata può spargersi più equabilmente e prestamente, io rispondo che in quest’epoca primissima dell’educazione i bigatti occupano così poco spazio che non vi sarebbe gran dispendio di tempo qualora la vi si sovrapponesse intiera, o ben poco sminuzzata; con ciò si risparmierebbe l’incomodo di qualche pasto, e la foglia si conserverebbe più verde ed in miglior condizione.
Quando il baco da seta si dispone alle mute mangia poco, indi, come si disse, è impossibilitato a cibarsi; noi dunque dovressimo diminuire loro il cibo, sino al sospenderlo affatto, quando si veda che rimane intatto sui graticci. Ma che si fa generalmente? Coll’aver adottata la parola sonno o dormita, si pretende che il bigatto quando va incontro a questo momento debba a poco a poco ricoprirsi colla foglia, sino a non vedersene quasi più alcuno, e perciò invece di diminuire la quantità di foglia spesso la si aumenta, per poterli ricoprire più presto, come se si trattasse propriamente di metterli a letto e ricoprirli colle coltri. Ecco un errore sorto da una parola male applicata. Se il locale è asciutto e caldo, il male non è grande poichè la foglia dissecca presto, ma se invece fosse freddo ed umido, noi poniamo il bigatto come in un ammasso a fermentare, e non sarà difficile che ne soffra. Un’altra causa,