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dell’alimento. | 619 |
bazione, la temperatura del locale nella maggior possibile relazione colla temperatura esterna atmosferica, evitandone solamente i forti balzi in più od in meno della media.
Circa alla quantità d’alimento da somministrare alla giovane larva, dirò che il baco da seta, come ogni altro insetto, la cui vita è sottoposta ad ulteriori cambiamenti di forma per raggiungere lo stato perfetto, percorre lo stadio di larva quasi adoperandosi senza posa per farsi farfalla. E questo ci indica avere il bigatto bisogno d’un continuato alimento, e tanto più nelle prime età, essendo che nei primordi della vita tutte le funzioni si esercitano assai più rapidamente che non dappoi. Alla pronta assimilazione, sussegue una frequente evacuazione di materie inutili, ed un bisogno di nuove sostanze nutritive.
Si dirà che in natura gli insetti durante il freddo della notte, e nelle giornate fredde o piovose non prendono cibo, e che forse questo potrebbe indicare un bisogno di qualche riposo per gli organi digerenti. Ma io vi dirò che questo è un effetto di una condizione atmosferica, cioè della temperatura, la quale è intimamente legata alle funzioni digerenti degli insetti, ma non è già un indizio del bisogno di qualche intervallo al pascersi per dar tempo alla digestione. Mantenete questi insetti a quella temperatura che risentirebbero nelle giornate calde, che dessi continueranno a pascersi senza interruzione. Vi ho detto che il sistema di respirazione nel bigatto era estesissimo e comprendeva quasi tutto il corpo; ora vi dirò che quella immensa rete di canaletti aerei è, si può dire, intieramente al servizio del sistema digerente, diramandosi e circondando gli organi della digestione dell’insetto. Dunque non abbiate paura che i bigatti facciano indigestioni, purchè la temperatura sia conveniente al lavoro della nutrizione.
Prima però di passare agli effetti della temperatura sul baco, voglio dirvi qualche cosa sul modo che generalmente tiensi per alimentarlo.
Appena tolte dal locale d’incubazione le piccole larve si trasportano, come si è detto, nei singoli locali delle varie famiglie coloniche educatrici, previamente riscaldati a 23° circa. Io qui non mi fermerò a dirvi nè cosa siano le tavole, o gratticci o cannicci, nè come vadano disposte, che le son cose conosciute da tutti. Solo vi dirò che i fogli sui quali stanno i piccoli bigatti vanno posti nel mezzo di queste tavole o gratticci, distanti gli uni dagli altri almeno 0m,20, onde poter aumentare la