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educazione artificiale. | 615 |
Se poi esaminiamo i mezzi coi quali si riscaldano i locali d’incubazione, vediamo che assai poco rispondono allo scopo. Il cammino, oltre al gran consumo di legna ed alla cura che richiede, non mantiene nel locale una temperatura uniforme, in alcuni luoghi è eccessiva, in altri quasi insensibile; cambia l’aria ambiente, ma questa, come già si disse, riman secca, e forsanche vi ha troppa luce. La stufa riscalda più uniformemente, esige minor cura e minor dispendio di combustibile, non illumina il locale, ma ha il grande difetto di non cambiar l’aria ambiente; cosa di somma importanza perchè, oltre al bisogno di ossigeno, l’uovo nascente sviluppa gas acido carbonico, e questo vizierebbe l’aria. La stufa alla Perkins, applicata dal Kramer all’incubazione, presenta poi in grado eminente questo difetto, poichè in piccol spazio vien rinchiusa una grande quantità di uova. Lascio poi considerare a chi vuole l’inconvenienza dell’uso che hanno taluni di far nascere la semente, riposta in sacchetti di tela o di carta, mettendola di notte fra le coltri, e portandola in dosso di giorno.
§ 624. Dunque come ci comporteremo nella pratica? Dovremo forse lasciar schiudere spontaneamente le uova senza soccorso di locali appositi per l’incubazione? No, non conviene, perchè l’epoca della nascita sarebbe troppo incerta, e perchè lo schiudimento sarebbe troppo irregolare e prolungato. L’incubazione artificiale serve a disporre la semente a nascere entro un tempo determinato, ed il più contemporaneamente che sia possibile. Infatti soltanto per tal modo si può, a tempo opportuno, togliere la semente dal risentire l’abbassamento di temperatura che naturalmente avviene di notte, non che quello eventuale di qualche giorno di pioggia, o di vento freddo; oltre che, essendo ben distesa, tutte le uova meglio risentono l’effetto d’una temperatura mite e costante.
Epperò, avendo conservata la semente in luogo ove abbia potuto risentire la temperatura della stagione, quando la temperatura media sarà di 15° circa, e che il gelso abbia almeno quattro fogliette sviluppate, si disporranno i locali d’incubazione, e vi si trasporterà la semente, distribuita in varie scatole, il cui fondo sia di tela, acciò l’aria vi passi, e queste si collocheranno sopra cannicci non coperti di carta, o sopra tavoli, mantenendole però rialzate, sempre allo scopo che l’aria venga a contatto anche delle uova che giacciono sul fondo delle scatole. La semente sia distesa in uno strato alto non più